giovedì 21 marzo 2013

Fotografare il cibo: l'attrezzatura - Seconda Parte

Eccoci al secondo appuntamento riguardante l’attrezzatura di un fotografo di food. Nella prima parte abbiamo parlato della macchina fotografica e delle ottiche che, pur rappresentando le basi da cui partire, da sole non bastano per scattare immagini professionali ai vostri piatti (per la sfortuna del vostro conto corrente).
Avremo bisogno, quando non possiamo/vogliamo utilizzare la luce naturale, di luci artificiali, continue o flash.
Se non sapete di cosa sto parlando o volete semplicemente una rinfrescata vi rimando ai link di cui sopra.
Oltre alle luci avremo bisogno di accessori per modulare la luce stessa. 
In line di massima ci occorreranno:
- softbox. Ne esistono di diverse dimensioni e servono a diffondere la luce, cioè a renderla meno dura, con conseguente “ammorbidimento” delle ombre; esiste una soluzione low cost, l’utilizzo di comune carta forno, dovrete solo ingegnarvi a tenerla su;
- pannelli riflettenti e assorbenti, in questo caso non vi faccio spendere niente o quasi: comprate dei pannelli di polistirolo in un qualsiasi negozio di bricolage, pitturate un lato con vernice nera (oppure incollate un cartoncino nero); in questo modo potrete utilizzare la parte bianca per riflettere la luce sul soggetto da fotografare e la parte nera per assorbire la luce che non volete vada a cadere sul soggetto stesso;
- stativi. Ci serviranno per tener su le luci, siano esse flash o continue, i pannelli e qualsiasi cosa ci servirà per modulare la luce, quindi anche carta forno e simili.
Un altro accessorio fondamentale è il treppiedi o (giusto per non ripetersi) stativo o, più volgarmente, cavalletto. È importante perché ci permette di comporre in tutta calma la nostra inquadratura e “fermarla”, infatti bloccando le frizioni della testa del nostro treppiedi saremo sicuri che non si muoverà (naturalmente se non si prendono quelli cinesi da venti euro) e avremo tutto il tempo per prendere l’esposizione e il fuoco con tranquillità.
Altra cosa importantissima che ci permette l’uso del treppiedi è di poter utilizzare anche ottiche non stabilizzate (importante soprattutto nell'uso di teleobiettivi) e, quindi, in genere, più economiche senza rischiare il mosso o il micromosso dovuto agli impercettibili movimenti del nostro corpo.
Ultimo, ma non per importanza, il cavalletto ci da la possibilità di scattare in remoto (cioè non spingendo direttamente il pulsante di scatto della nostra macchina fotografica ma utilizzando un  telecomando o direttamente il nostro computer tramite un programma di sviluppo digitale come Adobe Lightroom o il software gratuito in dotazione con la macchina fotografica. Quest’ultima modalità di scatto è quella che prediligo (nonché la più utilizzata in tutte le tipologie di fotografia in studio) perché, oltre a non farci toccare direttamente la macchina al momento dello scatto (evitando quindi ogni movimento, anche impercettibile, della stessa) ci permette di vedere immediatamente l’immagine che abbiamo scattato sul monitor del nostro computer che, essendo più grande dell’ LCD della macchina fotografica e (si spera!) ben calibrato, ci restituirà un’immagine più fedele e verosimile. Qui impariamo subito un’altra lezione: mai fidarsi dell’LCD della camera, per quanto costosa e super accessoriata possa essere, il risultato a monitor sarà sempre diverso (e in peggio!) rispetto a quello che vediamo nel piccolo schermo della macchina fotografica.
Appurati i tanti vantaggi dell’uso del treppiedi, bisognerà affrontare la scelta (ahimè!) del modello da acquistare. Nell’acquisto del treppiedi dovremo valutare due cose: il treppiedi vero e proprio cioè la base con le tre gambe appunto e la testa, ovvero la parte che va avvitata in cima al treppiede su cui va montata la macchina fotografica. Questi due accessori possono essere acquistati anche singolarmente ma, ormai,  in commercio ci sono dei kit più che validi che rendono la scelta più semplice.
Le cose principali da considerare nell’acquisto di un treppiedi sono altezza massima e minima da terra, la possibilità della colonna di spostarsi anche in orizzontale e il peso. Per fotografare in studio (o in cucina, come nel nostro caso J) il peso ci interessa relativamente; certo eviteremo di prendere un cavalletto da 10 Kg ma non avremo la necessita di spendere diverse centinaia di euro per uno in carbonio come chi, ad esempio, è solito fotografare le sue escursioni in montagna. Comunque queste sono cose che ognuno saprà valutare secondo le proprie esigenze.
Per quanto riguarda la testa ne esistono di diversi tipi, i principali sono:
testa a sfera: adatta ad un utilizzo generico, garantisce velocità di esecuzione, facilità di movimento e si trovano modelli a prezzi contenuti. Non è però la scelta migliore per scatti in studio, in quanto poco precisa;
testa a tre movimenti: ha tre frizioni (manopole) per controllare i tre movimenti sull’asse. E’ molto solida, abbastanza precisa e relativamente economica. E’ quella che vi consiglio tenendo conto del rapporto qualità-prezzo;
testa a cremagliera: ricorda la testa a tre movimenti, ma è migliore (naturalmente costa anche di più), in quanto è molto più precisa, infatti permette mi fare regolazioni micrometriche su ogni asse. E’ la migliore per l’uso in studio e per fotografare soggetti statici, ma costa un bel po’.
Questi sono i principali tipi di testa, ce ne sono altri dedicati alla fotografia di avifauna, ma non ci interessano.
Naturalmente è fondamentale scegliere una testa dotata di piastra a sgancio rapido, in modo da poter montare e smontare la macchina con semplicità e rapidità. Il mio consiglio è di acquistare un kit tipo questo, che con una spesa non eccessiva (ma nemmeno troppo economica, sigh) vi permetterà di avere un treppiedi resistente e un'ottima testa.
Per oggi mi fermo qui, ogni volta mi riprometto di scrivere articoli più brevi ma non ci riesco. Dovrò sicuramente migliorare in questo.
Nella prossima puntata parleremo di tutti quegli accessori di cui un food photographer ha bisogno per allestire un set piacevole e poter praticare un po’ di sano food styling.
Alla prossima!

2 commenti:

  1. Grazie Andrea,
    i tuoi consigli sono molto utili e i tuoi post interessantissimi ed esaustivi.
    Spetto di leggerti presto!!! :-)

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  2. Ciao Laura,
    grazie mille! Sto rinnovando il blog e presto (a ore credo) ci saranno novità. Stay tuned!

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