giovedì 7 febbraio 2013

Fotografare il cibo: la luce artificiale - Parte Seconda

Nell'ultimo post ho iniziato a parlare dell'uso della luce artificiale in fotografia e più in particolare nella fotografia dei cibi che è la cosa che più ci interessa. Mentre nella prima parte mi sono concentrato sulla luce continua, oggi vi parlerò della luce flash e del suo utilizzo nella food photography. 
La luce flash è, personalmente, quella che preferisco e che utilizzo maggiormente per scattare le mie foto.
La luce flash è una luce che ha una temperatura colore di ca. 5500°K e, a differenza della luce continua, entra in gioco solo al momento dello scatto per una piccolissima frazione di secondo. Da ciò risulta subito evidente che scattare con la luce flash può essere più complicato rispetto all'utilizzo di una fonte di luce continua, soprattutto per chi è alle prime armi. Questo perché, prima di scattare la foto, la luce che andrà ad illuminare la scena è spenta, per cui invisibile all'esposimetro interno alla macchina fotografica. 
Per ovviare al problema si hanno due soluzioni: 
- la più economica: visto che uno dei vantaggi dello scattare in digitale è l'assenza dei costi di pellicola e sviluppo, si possono fare delle prove finché non si ottiene il risultato desiderato. Con il tempo si acquisirà maggiore confidenza con il sistema e diverrà tutto più semplice;

- la più dispendiosa, ma secondo me la migliore: l'utilizzo di un esposimetro esterno, come questo. Questo strumento ci permetterà di misurare con precisione la luce, sia diretta che riflessa, aiutandoci nelle impostazioni di tempi e diaframma.
Esistono 3 principali tipologie di luce flash (in verità sono di più, ma qui vedremo le principali e le più utilizzate):
- flash pop-up: tutti lo conosciamo e lo abbiamo utilizzato almeno una volta, non è altro che il flash integrato sulla maggior parte di corpi macchina reflex e non solo. Sebbene questo tipo di flash possa essere utile in determinate situazioni fotografiche, come ad esempio il ritratto, per schiarire le ombre troppo marcate, per fotografare il cibo e per lo still life in generale non è adatto perché, essendo montato sulla macchina, produce una luce che arriva dal davanti del soggetto, appiattendo o annullando tutte le ombre; inoltre non è una luce orientabile per cui per spostare la luce dovremo spostare la macchina e, di conseguenza, l'intera inquadratura cambierà;
- flash a slitta, o dedicati: anche questi di sicuro li avete visti più di una volta, sono quelli che utilizzano molti fotografi di matrimonio e fotoreporter. Solitamente sono alimentati da comunissime batterie stilo e possono essere montati sul contatto caldo della slitta porta accessori della reflex. 
Ne esistono di diversi tipi, marche e prezzi. Possono essere manuali o E-TTL (acronimo dell'espressione inglese EvaluativeThrough The Lens, "valutativo attraverso l'obiettivo"); questi ultimi hanno un meccanismo che permette al flash di captare la luce a disposizione attraverso l'obiettivo appunto e di regolare le impostazioni di conseguenza, in completa autonomia.
Io consiglio l'acquisto di un dispositivo manuale perché, oltre ad essere decisamente più economico, permette di comprendere e imparare veramente ad utilizzare la luce flash e rende più facile e graduale un eventuale passaggio a luci da studio professionali che di automatico hanno ben poco.
I flash a slitta, oltre ad essere più potenti dei flash integrati hanno anche un altro vantaggio, possono infatti essere utilizzati anche a distanza, staccati cioè dal corpo macchina, utilizzando i trigger , cioè dei dispositivi che trasmettono e ricevono dei segnali radio, permettendo di comunicare a distanza con la macchina fotografica. 
Naturalmente è necessario anche acquistare uno stativo che ci permetta di posizionare il flash dove desideriamo.
In questo modo si possono utilizzare anche più flash contemporaneamente, cosa che da un lato complicherà il nostro schema di luci, rendendo dunque tutto meno semplice ma, dall'altro, contribuirà alla realizzazione di uno scatto migliore. Consiglio comunque a tutti coloro che si avvicinano al mondo dei flash per la prima volta di cominciare con un solo punto luce, in modo da non fare confusione  e di iniziare a capire bene il meccanismo prima di aumentare (questo non vale solo per i flash, ma si può allargare a tutte le tipologie di luce);
- flash da studio, come questo. Questa è l'illuminazione che utilizzo personalmente per la maggior parte dei miei scatti. Possono essere di diversa potenza, alimentate da battery pack portatili, da accumulatori elettrici esterni oppure possono avere tutto integrato: lampada, accumulatore interno e comandi; quest'ultima tipologia di flash è detta monotorcia e rappresenta la scelta migliore e più economica per chi voglia approcciarsi a questa tipologia di illuminazione. Presentano molti vantaggi:
- possono essere molto potenti;
- consumano relativamente poco per la luce che producono, dato che hanno accumulatori di energia che viene rilasciata solo al momento dello scatto;
- sono dotati di luci pilota, cioè di luci che restano accese quando la macchina non scatta e che si spengono automaticamente al momento del lampo del flash. Solitamente sono luci alogene e possono essere più o meno potenti. Le luci pilota non sono utili al fine dell'esposizione perché non sono le luci che illumineranno la scena al momento dello scatto, ma ci daranno un grande aiuto nel capire dove cade la luce, che tipo di ombre abbiamo, dove mettere un pannello riflettente, ecc.
- esistono in commercio infiniti accessori utili per la modificazione della luce, come bank, griglie, ecc. (assicuratevi al momento dell'acquisto che i flash che acquistate abbiano un'attacco compatibile a quello delle principali marche).
Di contro sono molto costosi (anche se esistono dei kit entry-level di buona qualità a prezzi non impossibili) e molto ingombranti.
Come ho già detto ne esistono di diversa potenza; per fotografare il cibo, potrebbe bastare, per iniziare un kit composto da due torce da 400 W e qualche modificatore, ma questo lo vedremo nei prossimi articoli.
L'acquisto di flash da studio li consiglio solo a chi ha già dimestichezza nell'uso dei flash, altrimenti è preferibile iniziare con un flash a slitta di buona potenza con qualche accessorio e studiarlo per bene prima di fare l'investimento.
Un'altra cosa importante da considerare nell'acquisto di qualsiasi tipo di flash è il suo numero guida,  ovvero il numero che determina la potenza del lampo di luce, più alto è il numero guida più la luce arriverà lontano.
So che finora abbiamo parlato tanto di tecnica e tecnicismi e poco di cibo e di come fotografarlo, ma ritengo necessario, prima di approfondire l'argomento, che le nozioni base siano ben chiare, altrimenti il rischio è di non comprendere i passi successivi.
La prima parte dell'articolo la trovate qui.
Se avete delle richieste, curiosità, dubbi o perplessità, lasciate pure un commento.
Alla prossima.

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